Sta mattina, sulla casella della mia posta elettronica è arrivata da parte di SLH, uno degli enti di selezione degli Hotels di Lusso INDIPENDENTI più importanti al mondo, i risultati dei loro Awards. SLH seleziona con molta cura gli hotel da inserire sul suo sito …
Lonely Planet, stimata rubrica per i viaggiatori incalliti e da anni indiscussa guida per i sognatori, pubblica una personale classifica delle mete migliori del mondo, dividendole in sottocategorie: Città, Regione e Nazione. Quest’anno la regione in cui sono nata, ossia il Piemonte, è stata nominata …
Quante volte abbiamo scelto l’aereo per spostarci da un paese all’altro pagando cifre astronomiche e perso moltissimo tempo?
Per prendere l’aereo bisogna organizzarsi molto bene: raggiungere l’aeroporto almeno 2 ore prima, calcolare il tragitto, fare i controlli di sicurezza, aspettare sul tabellone il numero del gate, imbarcarsi e finalmente partire. Atterrati la situazione non cambia: controlli dei passaporti, impronte digitali (in alcuni paesi ti fanno anche la foto), ritiro bagagli e navetta per arrivare al centro città. Tutta questa tiritera porta via un sacco di tempo: ma ne varrà veramente la pena? Avete mai pensato ad un modo più economico e veloce per raggiungere un altro stato?
Spulciando siti web e blog, mentre organizzavo il mio viaggio in Corea del Sud, ho scoperto che esiste un modo per arrivare in Giappone senza prendere l’aereo. Gli occidentali, di solito, non ne sono a conoscenza poiché questi portali vengono scritti interamente in giapponese e solo alcuni sono tradotti in inglese (l’italiano dimentichiamocelo). Quindi, dopo esser stata super certa di quello che stavo prenotando ed a che prezzo, ho subito confrontato i risultati e ..
SBAMM!!🔥
Risparmiavo tempo e denaro!
Il sogno di ogni viaggiatore! Per capirci meglio avrei:
Saltato una parte dei controlli
Saltato il check in
Di gate ce n’erano solo due
Saltato il ritiro bagagli
Dimezzato il tragitto per raggiungere la città
Pagato la metà dei soldi
Avevo trovato un Aliscafo che da Busan (Sud Corea) in 3 ore portava a Fukuoka (Kyushu, Giappone) !!Evvai!
Nel mio caso, dovendo visitare sia Seoul che Busan avrei dovuto ritornare all’aeroporto, per poi prendere un aereo in più (dei 4 che già avrei preso). Invece, dal porto di Busan alle 8:00 di mattina, sono arrivata a Fukuoka alle 11:00 con una spesa di 35€ a testa ( i prezzi variano a seconda del periodo ma si arriva fino si 60€ a testa).
Tutto questo per spiegarvi che a volte ci si fissa con una sola soluzione senza calcolare il tempo effettivo di spostamento! Innanzitutto, le stazioni ed i porti sono sempre al centro città, quindi si tagliano i costi e i tempi di spostamento per raggiungere un aeroporto che in mezzo alla città non ci sarà mai😅
È vero che i treni e le navi sono molto meno veloci, ma dimezzano le tempistiche delle procedure di sicurezza, che sono le peggiori nemiche dei viaggiatori abituali. Nel mio caso, ho potuto visitare un isola del Giappone lontana dal solito affollamento dei turisti ed ho potuto scoprire la meravigliosa e coloratissima Busan (di cui vi parlerò in un articolo tutto suo) ✌🏽
Mi raccomando, cercate sempre la soluzione migliore per il vostro viaggio, non fermatevi al primo sito ed aprite la mente a nuove esperienze. Avete già provato a prendere un Aliscafo? Gli aerei sono il solo mezzo con cui viaggiate? Fatemi sapere ❤️Al prossimo post🌈
Se noi italiani possiamo vantarci della dieta mediterranea, considerata la migliore in assoluto, i trattamenti di bellezza coreani e giapponesi della pelle sono i migliori del pianeta! La loro brama di perfezione si è spinta fino al limite del possibile per inventare addirittura una routine …
Saper esprimersi, saper descrivere con il nostro linguaggio una data sensazione, narrare una storia o insegnare qualche concetto a qualcuno sono tutti esempi di come il nostro “linguaggio” può avere un profondo impatto su chi ci circonda. Pensate se, esistessero delle parole cosiddette “intraducibili”, ossia …
Così come noi italiani possiamo vantare un patrimonio artistico costituito in gran parte da chiese, basiliche, cappelle e altri edifici di tipo religioso, anche il popolo nipponico ha un certo numero di edifici destinati ai vari culti, sparsi su tutto il suo territorio.
Quello che però differenzia i due paesi è che gli edifici religiosi giapponesi non appartengono ad un’unica dottrina come qui da noi, ma si dividono principalmente tra buddismo e shintoismo.
Durante un classico viaggio nella terra del sol levante è impossibile non imbattersi in un santuario shintoista o in un tempio buddista: sono praticamente ovunque e molti di loro rappresentano famose attrazioni che potreste trovare in qualsiasi itinerario consigliato.
Come fare a riconoscere un tempio da un santuario?
Vi sono alcune caratteristiche che vi consentiranno di capire che tipo di edificio vi trovate di fronte, andiamo a vedere quali.
Santuari shintoisti
L’edificio principale per il culto shintoista è il santuario, detto Jinja (神社).
Il santuario è nella maggior parte dei casi un luogo sacro dove sono presenti varie costruzioni anche di tipologie differenti (come templi, statue, ecc) che indicano un legame tra il terreno e la divinità (kami) che dimora nei dintorni.
I santuari più vecchi venivano istituiti presso dei luoghi naturali considerati sacri, come grotte o montagne, costruendovi un altare che prevedeva una fune intrecciata (detta “shimenawa”).
Di solito si accede al santuario passando sotto un portale detto “Torii”, con la sua forma caratteristica di arco, data da una grande asse orizzontale appoggiata sopra due pilastri, spesso dipinti di rosso (famossisimi quelli che formano un lungo percorso al Fushimi Inari di Nara).
Attenzione: in Giappone non è da escludere la presenzea di templi buddisti all’interno di un santuario shintoista, un posto dove potrebbero mischiarsi le caratteristiche delle due dottrine!
Una volta entrati, ci si può purificare presso un chioschetto (detto Chouzuya) dove è possibile sciacquare mani e bocca, versandosi dell’acqua mediante un mestolo (normalmente non si beve, anche se alcuni lo fanno, spesso i turisti!).
Nell’area del santuario è presente lo Shamusho, un locale dove solitamente vengono gestite tutte le attività organizzative della struttura ma che può anche comprendere gli alloggi per i sacerdoti e i vari sportelli per il pubblico, dove per intenderci potete acquistare i vari amuleti portafortuna (i famosi “omamori”, o “shinsatsu”).
In alcuni santuari è anche presente una zona con tante tavolette di legno appese (dette “ema”) su cui vengono incise delle preghiere/desideri dai vari fedeli che spaziano da argomenti come gli auguri di buona guarigione per se o per parenti/amici, richieste di superamento di esami o colloqui di lavoro o frasi scaramantiche su unioni amorose.
I Komainu sono i caratteristici “cani-leoni” di pietra, che fanno da guardiani ai luoghi sacri dello shinto: in alcuni santuari tipici, la statua raffigura altri animali (ad esempio: volpi o procioni). Per esempio, al Fushimi Inari di Nara (il più grande e famoso santuario shintoista del Giappone), oltre a trovare un’infinità di torii che creano suggestivi percorsi attraverso la collina, vi imbatterete in moltissime statue di pietra raffiguranti delle volpi, l’animale sacro per tale luogo.
Templi buddhisti
Un tempio (plurale: templi), detto “Tera” (come in Kiyomizu-Dera) o “Ji” (come in Todai-Ji) 寺, è l’edificio principale per il culto del Buddhismo.
Ricevendo molte influenze dalla Cina e dalla Corea, le sue caratteristiche architettoniche possono variare molto in base alla sua data di costruzione e alla posizione geografica.
Normalmente il tempio ha forme più elaborate e colorate rispetto alla sua controparte shintoista.
Anche i templi buddhisti hanno portali d’ingresso (detti Mon), ma sono diversi da quelli shintoisti, in quanto sono delle strutture piuttosto complesse, di solito con un tetto e possono avere colonne e decorazioni come lanterne, statue o altro.
All’interno del tempio di solito si trova l’edificio principale che ospita la sala per il culto buddhista (che può avere diversi nomi, es: Kondō, Hondō, Butsuden o Butsudō), dove generalmente si trova la statua del Buddha.
Nel terreno dove sorge il tempio vi possono essere diversi padiglioni (detti “in”), ciascuno adibito a particolari funzioni. Inoltre, siccome gli stili di Buddhismo sono tanti, all’interno di questi templi possono trovarsi alcuni elementi, piuttosto che altri.
Per esempio, oltre a questo locale possiamo trovare la pagoda (detta “to”), con la caratteristica struttura a più tetti sovrapposti, che solitamente termina con una punta piena di anelli.
Oppure possiamo trovare delle statue del Buddha, per esempio è famosa la grande statua di Kamakura.
Visto che il tempio è un luogo religioso, ricordatevi di osservare le buone maniere quando lo state visitando, cominciando prima di tutto dal silenzio.
Se vi capiterà di visitare un tempio in Giappone, noterete che a far rumore saranno quasi sempre e solo i turisti.
Poi è importante togliersi le scarpe quando si entra nella struttura principale, lasciandole all’esterno o tenendole a mano.
Sempre all’interno della struttura principale trovate le statue che sono sacre e il più delle volte non possono essere fotografate (ma ci saranno degli espliciti cartelli in questo caso).
Una curiosità
Nelle mappe giapponesi, i templi buddhisti sono sempre stati contrassegnati con un simbolo che rappresenta una svastica, niente paura: non c’è nessuna connessione con il nazismo!
Il Manji, il simbolo a forma di svastica, è un simbolo innocuo che è sempre stato legato a questa tradizione e lo si può trovare anche come ornamento dei templi stessi. Il simbolo del partito nazista è uguale ma appare capovolto.
Quello che più mi colpisce di questi luoghi è il contrasto che creano con la modernità di questa nazione. In molte foto di paesaggi giapponesi si possono trovare templi o santuari, magari in mezzo al verde, con i futuristici grattacieli cittadini sullo sfondo. E’ proprio questo che mi piace del Giappone, un paese vecchio e nuovo allo stesso tempo, un paese ricco di contrasti.
Gli Izakaya sono quel genere di locale dove le persone lasciano i loro problemi fuori dalla porta ed entrano con tanta voglia di bere sake. I migliori sono quelli nascosti, non vicini al centro, magari un pò sperduti. In Giappone, questi locali sono quasi gli …
Ormai sappiamo tutti cosa sono i MaidCafé, anzi pensiamo di sapere fin troppo. EH SII! Perchè ormai nei Maid Cafè le ragazzine vestite da bambole ti aspettano a fine turno per farti i servizietti, ti fanno vedere il sedere e ti chiedono di entrare nei …
Ebbene si, in questo articolo parlerò di cosa NON fare e tutti i comportamenti da evitare per diventare un cittadino modello giapponese.
Quest’autunno ho visitato varie regioni e città del Giappone e mi sono accorta che sia le persone, che i luoghi variano molto a seconda di dove ti trovi: proprio come in Italia! Tokyo è molto diversa da Osaka, Hakone, Komatsu o Nagoya. Infatti, più si vive in una città multi etnica, più ci si adegua agli standard internazionali, mentre più si trascorre il proprio tempo in un paese lontano da tutto, più le persone tendono a mantenere intatte le proprie tradizioni.
Detto ciò, ecco la fatidica lista:
NON PARTIRE SENZA CONTANTI
NON SOFFIARSI IL NASO IN PUBBLICO
NON TOCCARE ALTRE PERSONE
NON ANDARE NELLE ONSEN CON TATUAGGI
NON FARE DOMANDE CHIUSE (O INTIME)
RICORDARSI CHE I TEMPLI SONO LUOGHI SACRI
ESSERE PAZIENTI
NON PALARE AD ALTA VOCE NEI LUOGHI PUBBLICI
NON SCAMBIARSI EFFUSIONI AMOROSE IN PUBBLICO
NON PARTIRE SENZA CONTANTI
Ebbene si, anche se non si sta parlando per comportamento ho voluto ribadire questo concetto anche qui! Assicuratevi di avere dei contanti prima di partire per il Giappone, non si sa mai cosa potrebbe succedere! Siccome in Giappone sembra che le carte Italiane siamo inaccettabili, almeno 500Euro per sicurezza me li porterei. Anche perchè alla luce di quello che mi è capitato, ossia: avendo avvisato sia Banca che Posta che partivo per il SolLevante, mi hanno ugualmente bloccato ogni carta, lasciandomi senza finanze. Tra l’altro i giapponesi usano continuamente i contanti e le carte Pasmo e Suica (delle carte prepagate) per pagare nelle Metro, Combini ecc..
NON SOFFIARSI IL NASO IN PUBBLICO
Soffiarsi il naso in Giappone è vergogna! Non sapete che fatica ho fatto! Non so bene la motivazione ma non si può e non è buona educazione. Meglio tenersi tutto su. Ho scoperto che asciugarsi il naso senza che nessuno ti veda è lecito, per soffiartelo ti conviene andare in bagno (oppure nasconderti dietro un albero come ho fatto io).
NON TOCCARE ALTRE PERSONE
La cultura giapponese non prevede pacche sulla spalla con tanto di “Ciao Cumpà”, strette di mano con l’urlo ” Weeeeee” o abbracci senza fine. Dobbiamo accettarlo. Per salutare una persona non si usano i bacini sulla guancia e la stretta di mano, ci si fa un umile inchino per sottolineare il rispetto e la devozione che tanto li contraddistingue. Nei paesi latini è molto comune parlarsi o interagire a poca distanza dall’altro interlocutore, nei paesi orientali, invece, la distanza deve essere di almeno un metro, in caso contrario la persona che vi sta davanti si sentirà a disagio. Ad Osaka, le persone sono molto più socievoli e desiderose di fare nuove conoscenze, ma non per questo dovete andare in giro a stringere la mano al primo che capita, aspettare sempre che siano loro a trasmettervi il loro volere di essere toccati!
NON ANDARE NELLE ONSEN CON TATUAGGI
I tatuaggi in Giappone non sono ben visti da nessuna parte, tanto meno nelle Onsen: luoghi tradizionali, simili alle nostre terme dove ci si gode la pace ed il caldo delle sorgenti termali. Nelle Onsen si entra nudi, uomini e donne separati, ci si lava e ci si rilava e quindi NON E’ TOLLERABILE mostrare i tatuaggi che simboleggiavano in passato i membri appartenenti alla Mafia Giapponese: la Yakuza. A volte viene suggerito di coprirli, il più delle volte vieni allontanato dalle vasche. Ecco perchè ero sempre l’unica occidentale ;(
NON FARE DOMANDE CHIUSE O INTIME
I giapponesi sono cordiali, se possono aiutarti ti aiutano e cercano di non dirti mai di no. Mi è capitato più volte che girino la frase in modo di non risponderti “NO”. Tra L’altro, evitiamo di fare domande troppo dirette a meno che non siano interessati loro a risponderti o se prima non ve le hanno poste loro per primi, come ho già spiegato la loro cultura è diversa dalla nostra quindi bisogna rispettarla.
RICORDARSI CHE I TEMPLI SONO LUOGHI SACRI
E qui possiamo aprire una paragrafo lunghissimo: NON COMPORTARSI COME A DISNEYLAND NEI LUOGHI SACRI. Purtroppo, quando si va a visitare i templi ci si dimentica che sono luoghi di culto per i buddisti e luoghi di preghiera per i devoti e si finisce per sembrare un branco di ignoranti che urlano e si arrampicano pur di scattare una bella fotografia. E’ come se durante la santa messa qualcuno ridesse o si arrampicasse sull’altare, anche al più ateo degli italiani, darebbe un pò fastidio. Si tratta di rispettare anche quello che è diverso dalla nostra cultura e di essere il più possibile delle persone civili.
ESSERE PAZIENTI
Essere pazienti in Giappone è una gran virtù: vedrete le persone fare code e file infinite per qualsiasi cosa. I locali non ti diranno mai che sono al completo, ti diranno di passare più tardi oppure di metterti in coda finché non ci sarà un posto libero. I ristoranti ed i caffè più rinomati hanno un attesa di almeno 30 minuti, anche se si ha prenotato. Quindi, armatevi tanta Santa Pazienza e fate la fila anche voi, e guai a non fare i furbi.. chi non rispetta le regole qui non è visto di buon occhio.
NON PARLARE AD ALTA VOCE NEI LUOGHI PUBBLICI E NON SCAMBIARSI EFFUSIONI AMOROSE IN PUBBLICO
Ho deciso di unire gli ultimi due punti perchè esistono tante cose che noi Occidentali facciamo e nei paesi Orientali sono proprio indice di maleducazione. Quando si è in metropolitana, in treno ed in pullman le persone tendono a non parlare o parlare a bassa voce. Il cellulare deve essere spento e soprattutto NESSUNO si bacia o si tiene la mano. In funzione di ciò, anche guardare troppo una persona negli occhi o parlare essendole troppo vicine potrebbe infastidire qualcuno. Ho visto turisti fare cose che anche negli altri paesi risulterebbero inopportune, senza che nessun giapponese dicesse nulla ma ciò non vuol dire che loro contemplino tutto anzi, tendono ad isolarti e non avere nessun rapporto con te. Per i baci al chiaro di luna ci si apparta nei Parchi o si cammina in stradine poco affollate, per rendere tutto più romantico possibile. Mi è capitato di vedere due ragazzini semplicemente appoggiati l’uno sull’altro con gli occhi chiusi ed un sorriso smagliante: sembrava che i loro spiriti in quel momento si stessero unendo con tanto AMMORE <3